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La seta è uno dei tessuti più pregiati che si trovano in commercio, fin dall’antichità è stata considerata talmente preziosa da divenire merce di scambio, solo i nobili potevano ambire all'acquisto di tale stoffa. La seta insieme alle spezie ha dato vita a nuove rotte di navigazione, infatti entrambe questi prodotti sono originari delle terre orientali.
Si pensa che la seta sia stata lavorata in Cina fin da tempi molto antichi, era uno dei tessuti prediletti dagli imperatori. Proprio da questo popolo si è poi diffusa l’arte della lavorazione della seta con la nascita della bachicoltura.
La seta è una fibra proteica che viene prodotta da alcuni insetti, e tramite la cui lavorazione si arriva alla realizzazione del tessuto.
La bachicoltura consiste nell’allevare i bachi da seta, la specie più conosciuta e utilizzata sono che le larve di una falena, la Bombyx mori, ovvero il bombice del gelso.
Le larve si nutrono di foglie di gelso dalla nascita per circa 30 giorni, al termine dei quali iniziano a tessere un bozzolo divenendo crisalidi.
Il bozzolo è composto da un filamento che può essere lungo da 350 metri fino a 3 chilometri, questo filamento di seta è formato da due proteine la Fibroina e la Sericina.
Quando i bozzoli sono formati deve iniziare la lavorazione con la dipanatura, per fare ciò vengono immersi nell’acqua calda così la sericina si ammorbidisce.
Il passo successivo è trovare l’inizio del bozzolo, vengono poi uniti più capifila e inizia il lavoro di trattura, ovvero i bozzoli vengono tirati e dipanati, dando vita ad un filo che tenderà ad unirsi e compattarsi grazie alla sericina ancora contenuta in esso.
Con il filo ottenuto vengono formate delle matasse per procedere all’asciugatura, al termine della quale i fili verranno avvolti su rocchetti.